Il recente voto per il Parlamento Europeo segna un significativo avanzamento delle formazioni di destra e naturalmente in molti stanno cercando di interpretarlo al meglio.
Io mi permetto di offrire tre rapidi elementi di riflessione che servano anche a coloro che come credenti cercano di mantenere una visione Cristiana della storia e dell’attualità.
Siamo sicuri che le persone siano entusiaste di un multiculturalismo sregolato? Il voto recente sembra dire un’altra storia, perché tutti ben sappiamo che l’immigrazione e il multiculturalismo sono temi forti dei partiti di destra. Sia ben chiaro, porte aperte agli immigrati
che vengono per lavorare e per contribuire alla società, rispettandone usi, costumi e tradizioni. Ma abbiamo veramente bisogno di avere migliaia di povera gente che, per una politica dell’accoglienza indiscriminata, bivacca nelle nostre città spesso dovendo ricorrere ad espedienti poco legali per sopravvivere? Quindi l’immigrazione è necessaria ma va regolata, e purtroppo questo messaggio non sembra giunto dalla Chiesa con la necessaria chiarezza.
C’è una scissione tra conservatorismo e appartenenza religiosa. Mentre prima il conservatorismo spesso si sposava con una appartenenza al mondo religioso, nel nostro caso cattolico, oggi i dati ci dicono un’altra storia: cresce la destra ma continua a calare la partecipazione alla liturgia, un calo che è quanto mai drammatico proprio tra i giovani. Io due domande me le farei.
Mi sembra che il voto non sia tanto per un’altra Europa, ma per un’Europa altra, un’Europa delle appartenenze piuttosto che un Europa melassa.