Non so se avete la stessa impressione, ma sembra che da qualche tempo si viva in uno stato di emergenza perpetuo. L’emergenza dovrebbe essere uno stato d’eccezione, non la normalità. Eppure sembra che questa eccezione sia praticamente estesa indefinitivamente, sia il covid (che abbiamo capito ci sarà compagno in saecula saeculorum amen), sia la guerra, sia il caldo, sia la siccità…non c’è giorno in cui non ci è ricordato che viviamo in una emergenza.
Allora cos’è la normalità? È quella vita che si basa su valori tradizionali e che non procede per eccezioni. Noi praticamente stiamo sempre in una situazione eccezionale e non intendendo questo termine nella sua accezione positiva. Viviamo ogni giorno di bombe emozionali, la misura della giornata oramai ce la da il numero dei contagi e le occupazioni in terapia intensiva.
Qui non entra il discorso di essere pro o contro il vaccino e via dicendo, ma entra in gioco il modo in cui vogliamo vederci nel mondo e la maniera in cui vivere la nostra vita.
Perché queste bombe emozionali poi un peso ce l’hanno sulla nostra psiche ed è un peso da non sottovalutare. Più di tanto non reggiamo.
Certo per i media questo è oro colato e a loro conviene cavalcare l’ondata dell’emergenza, ma quanto può andare avanti una cosa del genere? Vi siete più chiesti cos’è la vita normale? Perché non siamo più abituati alla vita normale, siamo terrorizzati tutto il giorno e non sappiamo più identificare uno straccio di normalità.
Con il covid non ci hanno detto che il peggio era alle spalle? Eppure 100.000 contagi al giorno non è tanto meglio. Ora sappiamo che non verrà sconfitto, che ci dovremmo vivere per sempre. Ma allora il mito della scienza e della tecnologia che ci salveranno? Non è questo che Elon Musk ha detto al Papa? E il Papa che gli ha risposto?
Abbiamo tutti sete di normalità, come è giusto che sia.