Nei giorni in cui combattevamo la manifestazione più grande dell’epidemia di coronavirus, si sentiva spesso dire che i decessi procurati da questo virus riguardavano per la stragrande maggioranza gli anziani. A volte, non sempre, questo veniva detto con una sorta di sollievo, come dire “tocca a loro che tanto sono vicini comunque al commiato, risparmia le persone più giovani“. Ora, capisco che alcuni sotto pressione non riflettano bene sulle conseguenze di quello che dicono, ma io credo che questa mentalità sia veramente scorretta.
Dobbiamo sempre lottare anche per fare in modo che gli anziani possano scampare questo pericolo ed essere tristi per i loro decessi come se riguardasse un giovane. Gli anziani, sono la nostra memoria, sono i custodi della tradizione. Gli anziani sono il collegamento fra noi e la generazione precedente, sono l’anello di una catena che rischia di assottigliarsi sempre più. Essi sono da tenere in grandissima considerazione, perché una società solo giovane rischia tutte le derive di quella malattia straordinaria che chiamiamo “gioventù”.
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