Nei mesi passati si è parlato molto degli UFO o UAP, come vengono chiamati ora. Facendo confusione, ci si interroga sul fatto se essi esistano. Vorrei dirimere la questione dicendolo chiaramente: gli UFO (Unidentified Flying Object) o UAP (Unidentified Aerial Phenomenon) esistono! Ma bisogna capire, con questo, cosa intendiamo. Affermare questo con certezza significa soltanto dire che esistono oggetti volanti di cui non possiamo discernere la provenienza, potrebbero essere tecnologie segrete di alcune superpotenze o altro. Ma questo non è sinonimo col dire che sono extraterrestri. Eppure, la fascinazione dell’extraterrestre è in noi, per ragioni anche comprensibili, molto forte. Anche negli Stati Uniti si cerca di fare chiarezza su cosa sia plausibile riguardo questi fenomeni che comprensibilmente incuriosiscono e preoccupano.
Comunque, dovremmo ben sapere come la “fascinazione aliena” sia ben presente nella nostra cultura, anche grazie alla letteratura di fantascienza e al cinema. Ma questo mito alieno ha origini molto più profonde e molto più nascoste. Gli autori Enzo Pennetta e Gianluca Marletta offrono una spiegazione:
“La figura dell’extraterrestre, dell’alieno, del «visitatore» proveniente da altri pianeti, è forse la più persistente immagine mitologica sviluppatasi nell’immaginario dell’uomo moderno. Generata in un clima fortemente condizionato da uno scientismo utopistico, nutritasi dell’interesse per i cosiddetti fenomeni UFO, ingigantitasi a dismisura grazie ai mass media, la figura dell’extraterrestre sembrerebbe infatti essere riuscita a conquistare in maniera trasversale l’immaginario collettivo, veicolando e sublimando interrogativi e attese persino, si badi bene, in chi pur continua a rimanere intellettualmente «scettico» rispetto a questo tema”.
Gli stessi autori però ci avvertono cosa c’è dietro questa fascinazione, anche le motivazioni che ai più sono nascoste:
“Il mito extraterrestre, infatti, sembra essersi generato proprio alla confluenza dei due grandi filoni ideologici che hanno dominato la modernità: quello materialista-scientista e quello, meno conosciuto ma non meno importante, rappresentato dall’occultismo neospiritualista; due filoni che solo erroneamente possono essere visti come contrapposti, essendo al contrario collegati l’un con l’altro più di quel che normalmente si creda, ed essendo stati ugualmente importanti nella genesi della modernità così come la conosciamo”.
Infatti, se tutti ben sappiamo quale sia stato il contributo della scienza nel forgiare la modernità, non molti sospettano l’importanza che in essa ha avuto ed ha l’occultismo, con alcuni movimenti come la teosofia che hanno avuto una influenza prepotente non solo nel delineare il profilo intellettuale del mondo che viviamo, ma anche di infiltrare la stessa Chiesa cattolica, come per esempio per il modernismo. Rimando per questo all’interessante studio di Adele Cerreta sulle origini esoteriche del modernismo.
La fascinazione con gli alieni ha una storia decennale. Alcuni fanno iniziare l’ufologia moderna con i presunti avvistamenti di Roswell del 1947 nel Nuovo Messico. Gli Stati Uniti in tutto questo hanno un ruolo importante, anche perché le commistioni fra ufologia e religione lì prenderanno piede in modo prepotente. Pensiamo in anni più vicini a noi di Marshall Applewhite (1931-1997) e del suo movimento Heaven’s Gate negli anni ’70 e che si concluderà con un suicidio di massa nel 1997.
Cosa c’è alla radice di queste credenze? Certamente un ruolo lo gioca lo strapotere di quella scienza che antagonizza la religione facendo in modo che essa poi riappaia in forme che, come in questo caso, alla scienza sono molto debitrici. Lo spiegava bene Ted Peters in un interessante articolo scientifico del 1977, in cui spiegava che la visione naturalistica e scientifica della religione in cui siamo costretti oggi ha come conseguenza quella di avere negli UFO una sorta di “sublimazione religiosa”. Ma non è difficile immaginare che coloro che credono negli alieni non si accontentino di sondare le apparizioni moderne, ma vadano a cercare le loro tracce anche nell’antichità, addirittura nella Bibbia.