Il 17 febbraio 2025 Marcello Veneziani, noto pensatore del mondo che fa riferimento al pensiero di destra (anche se lui stesso ha messo in discussione questo termine), ha compiuto 70 anni. Forse non è male offrire qualche riflessione su questo pensatore che ha attraversato la storia recente del nostro paese sempre collocandosi dalla parte “scomoda”. Scomoda perché essere pensatore di destra in Italia è come voler vendere i ghiaccioli al polo nord, e questo grazie ad una intera industria culturale che si “industria” nel demonizzare un certo tipo di pensiero agitando a comando lo spettro dell’intolleranza, del fascismo, della dittatura.
In realtà il pensiero di Marcello Veneziani è ben altro e si ispira a grandi di filoni di pensiero, come quello della “rivoluzione conservatrice” e della grande tradizione del pensiero conservatore. Alla profondità del pensiero unisce anche l’abilità nel saper scrivere, tanto da eccellere anche come giornalista. Io in effetti l’ho conosciuto proprio cone giornalista, specialmente al tempo in cui lui dirigeva una rivista da lui fondata, L’Italia Settimanale. Erano gli anni ‘90, e devo dire che quella rivista molto mi aiutò a non cadere nella trappola della tirannia dei buonisti (che non sono i buoni). Poi ho cominciato a leggere i suoi libri, che hanno contribuito molto alla mia formazione, avendomi anche esposto a dei pensatori “proibiti” che difficilmente avrei potuto incontrare sulla stampa mainstream.
Ho avuto anche il piacere di conoscere e di frequentare per un periodo Marcello Veneziani e l’ho trovato essere una persona disponibile e molto più aperta di tanti “inclusivi” che nascondono la loro vera intolleranza dietro un sorriso di maniera.
Io penso che di intellettuali come Marcello Veneziani, lucidi e capaci di interpretare l’attualità senza farsi spaventare dai diktat dei centri di potere, c’è sempre più bisogno.