Identifichiamo spesso il male con immagini e simboli negativi, anche ripugnanti. Questo è giusto in quanto ci servono strumenti pedagogici per riconoscere quello che è buono da quello che non lo è. Ma dobbiamo stare anche attenti, perché il diavolo è molto furbo, e come un virus sa ben adattarsi ed aggirare le difese che poniamo in essere contro di esso. Questa in realtà non è una novità, anzi lo troviamo nel suo comportamento fin dall’inizio.
Ci troviamo nel libro della Genesi: “Ora il serpente era astuto / nudo più di ogni vivente del campo che aveva fatto Adonai Elohim. E disse alla donna: «Veramente, sì, Elohim ha detto: “Non mangerete di ogni albero del giardino”…». E la donna disse al serpente: «Dal frutto degli alberi del giardino, mangiamo, ma dal frutto dell’albero che è in mezzo al giardino, Elohim ha detto: “Non ne mangerete e non lo toccherete nel timore che moriate”». E il serpente disse alla donna: «Morire non morirete! Sì: Elohim è conoscente che nel giorno in cui ne mangerete, si apriranno i vostri occhi e sarete come (degli) Elohim conoscenti bene e male». E la donna vide | che bene (era) l’albero per mangiare | e che desiderio (era) quello per gli occhi | e bramato, l’albero, per diventare intelligente | e prese dal suo frutto e mangiò | e dette anche al suo uomo con lei ed egli mangiò | e si aprirono gli occhi di loro due | e conobbero che essi erano nudi | e cucirono fogliame di fico | e fecero per loro dei perizomi. E sentirono la voce di Adonai Elohim che andava e veniva nel giardino al vento del giorno, e si nascose, l’umano e la sua donna, lontano dalla faccia di Adonai Elohim, in mezzo agli alberi del giardino. E Adonai Elohim gridò verso l’umano e gli disse: «Dove sei?». E disse: «La tua voce ho sentito nel giardino; e ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto». E disse: «Chi di fronte a te ti ha raccontato che sei nudo? Dall’albero che ti ho ordinato di non mangiarne hai mangiato?». E l’umano disse: «La donna che hai data con me, quella mi ha dato dall’albero e ho mangiato». E Adonai Elohim disse alla donna: «Che cosa hai fatto?». E la donna disse: «È il serpente che mi ha ingannata e ho mangiato». E Adonai Elohim disse al serpente: «Perché hai fatto questo, maledetto sei tu più di ogni bestiame e più di ogni vivente dei campi. Sul tuo ventre andrai e polvere mangerai tutti i giorni della tua vita. E una inimicizia metterò tra te e la donna, tra il tuo lignaggio e il suo lignaggio: lui ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno». Alla donna, disse: «Moltiplicare moltiplicherò la tua pena e la tua gravidanza, con pena partorirai dei figli. E verso il tuo uomo la tua avidità, ma lui dominerà su di te». E a(ll’)umano, disse: «Poiché hai ascoltato la voce della tua donna e hai mangiato dall’albero di cui ti avevo ordinato dicendo: “Non ne mangerai”, maledetto è l’humus a causa tua. Con pena lo mangerai tutti i giorni della tua vita. Rovi e cardi farà spuntare per te e mangerai l’erba dei campi. Nel sudore delle tue narici mangerai del pane fino a che tu ritorni all’humus poiché da esso sei stato preso; poiché polvere sei e a polvere ritornerai». E l’umano gridò il nome della sua donna «Khawwah» poiché fu madre di ogni vivente. E Adonai Elohim fece per (l’)umano e per la sua donna tuniche di pelle e li vestì. E Adonai Elohim (si) disse: «Ecco l’umano era come uno di noi per conoscere bene e male. E adesso, nel timore che mandi la sua mano e prenda anche dall’albero della vita e mangi – e potrà vivere per sempre…» – e Adonai Elohim lo rimandò dal giardino di Eden per lavorare l’humus da cui era stato preso. E cacciò l’umano e appostò a oriente del giardino di Eden i Kerubîm e la fiamma della spada vorticosa per custodire il cammino dell’albero della vita” (traduzione vicina all’originale ebraico di André Wénin in Da Adamo ad Abramo o l’errare dell’uomo). Tutti conosciamo questo testo, anche se il leggerlo in una versione che ricalca il più possibile l’originale ebraico ci fa effetto.
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