Nei mesi passati di numerosi casi per epidemia di coronavirus, tennero banco le parole del Cardinale Angelo Scola sul castigo divino dietro il coronavirus. Questo tema tenne banco già qualche anno fa e il padre domenicano Giovanni Cavalcoli fu allontanato da Radio Maria proprio per alcune dichiarazioni in cui sosteneva che Dio può in alcune situazioni castigare per ottenere un bene maggiore.
Il Cardinale Scola disse, rispondendo alla domanda se sia cristiano pensare che dietro il coronavirus ci siano dei castighi divini, che “è una visione scorretta. Dio vuole il nostro bene, ci ama e ci è vicino. Il rapporto con lui è da persona a persona, è un rapporto di libertà. Certo, conosce e prevede gli avvenimenti ma non li determina. Quando gli chiedono se le diciotto persone morte sotto il crollo della torre di Siloe abbiano particolari colpe Gesù smonta la questione: “No, io vi dico, non erano più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme”. Per i cristiani Dio comunica attraverso le circostanze e i rapporti. Anche da questa circostanza potrà emergere un bene per noi. Fra i tanti insegnamenti la necessità di imparare a stare nella paura portandola a un livello razionale”. Ma, a me sembra, che la spiegazione del Cardinale è comunque non molto efficace; se Dio è così buono come lui afferma, e come noi ovviamente pensiamo, perché se prevede e conosce gli avvenimenti funesti non fa nulla per impedirli? Quindi, anche in questo caso, dobbiamo pensare che l’immagine di Dio che ne viene fuori non è molto positiva. Certamente, Dio rispetta la libertà dell’uomo; ma esiste anche il rispetto per la libertà della natura?
In Proverbi 20, 24 viene detto: “Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo e come può l'uomo comprender la propria via?”.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Traditio per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.