Capitolo 1: L'Inizio dell'Indagine
L'ispettore Joseph de Maistre si trovava nel suo ufficio, illuminato solo dalla luce fioca di una lampada da scrivania. Fuori, Parigi era avvolta da una pioggia incessante che batteva contro le finestre. De Maistre, un uomo sulla cinquantina con capelli grigi e occhi penetranti, stava riflettendo su un caso irrisolto quando il telefono squillò, interrompendo i suoi pensieri.
«Ispettore de Maistre, c'è stato un omicidio al Museo d'Orsay. Il direttore ha richiesto la sua presenza immediata», disse la voce all'altro capo del filo.
De Maistre si alzò lentamente, indossò il suo cappotto impermeabile e prese il cappello. Uscendo nel freddo della notte parigina, non poteva immaginare che quel caso lo avrebbe portato a scoprire segreti sepolti nel tempo e a confrontarsi con un enigma di proporzioni storiche.
Arrivato al Museo d'Orsay, fu accolto dal direttore, Monsieur Leblanc, un uomo visibilmente scosso.
«Ispettore, grazie per essere venuto così rapidamente. È... è terribile. Una delle nostre guardie è stata trovata morta nella sala delle sculture», disse Leblanc, guidandolo attraverso il museo vuoto.
Entrando nella sala, de Maistre notò il corpo della guardia, Jacques Delacroix, disteso a terra in una pozza di sangue. Sul muro accanto al cadavere, scritto con il sangue della vittima, c'era un messaggio criptico: "Non udite voi la terra che grida e chiede sangue?"
De Maistre si accovacciò vicino al corpo, osservando attentamente la scena del crimine. «Chiunque abbia fatto questo, voleva lasciare un messaggio», disse, rivolgendosi a Leblanc. «C'è qualcuno che potrebbe voler fare del male al museo o a Delacroix?»
Leblanc scosse la testa. «Jacques era una brava persona, un uomo onesto. Non riesco a immaginare chi possa aver voluto fargli del male.»
De Maistre continuò a esaminare la scena, cercando indizi. Notò che mancava una delle sculture, una piccola statua di marmo rappresentante un angelo sterminatore. «Questa scultura... dov'è?» chiese, indicando lo spazio vuoto.
Leblanc sembrò confuso. «Non ne ho idea. Era qui stamattina.»
L'ispettore si accigliò. «Dobbiamo scoprire dove è finita. Potrebbe essere la chiave per risolvere questo enigma.»
Il Primo Sospettato
Il giorno seguente, de Maistre si recò a parlare con il personale del museo, cercando di raccogliere informazioni su Delacroix e sulla scultura scomparsa. Un nome continuava a emergere: Claude Martin, un restauratore che aveva avuto frequenti discussioni con Delacroix.
De Maistre si diresse al laboratorio di Martin, un luogo polveroso pieno di opere d'arte in vari stadi di restauro. Martin, un uomo magro con occhiali spessi, lo accolse con un sorriso nervoso.
«Ispettore, come posso aiutarla?» chiese Martin.
«Vorrei farle qualche domanda su Jacques Delacroix e sulla scultura scomparsa», rispose de Maistre, osservando attentamente la reazione dell'uomo.
Martin sembrò irrigidirsi. «Jacques? Era... era un tipo difficile, ma non gli avrei mai fatto del male. Quanto alla scultura, non so dove possa essere. L'ho vista l'ultima volta due giorni fa.»
«Può dirmi di più sui suoi rapporti con Delacroix? Pare che abbiate avuto delle discussioni», incalzò l'ispettore.
Martin si passò una mano tra i capelli, visibilmente agitato. «Discutavamo spesso del modo in cui venivano trattate le opere d'arte. Lui era molto protettivo, quasi ossessivo. Ma non avrei mai pensato che sarebbe finita così.»
De Maistre annuì, ma non era del tutto convinto. Decise di seguire altre piste, mantenendo comunque Martin sotto osservazione.
Un Enigma Storico
La sera, l'ispettore tornò nel suo ufficio e cominciò a esaminare il messaggio lasciato sul muro. "Non udite voi la terra che grida e chiede sangue?" Era una citazione, ma da dove? Dopo aver consultato vari testi, trovò il riferimento in un'antologia di scritti cattolici francesi.
Il testo parlava della terra assetata di sangue, di giustizia e vendetta. De Maistre cominciò a sospettare che ci fosse qualcosa di più grande dietro quell'omicidio, qualcosa che collegava l'assassino a una visione distorta della giustizia divina.
Decise di consultare un esperto di teologia, il professor Alain Dupont, che insegnava all'Università della Sorbona. Il professor Dupont era un uomo anziano ma ancora pieno di energia intellettuale.
«Ispettore de Maistre, è un piacere conoscerla», disse Dupont stringendogli la mano. «Mi dica, come posso aiutarla?»
De Maistre spiegò il caso e mostrò a Dupont il messaggio. «Che cosa può dirmi di questo testo?»
Dupont lesse attentamente e annuì. «Questo è un passaggio di Joseph de Maistre, un filosofo e scrittore cattolico e suo illustre antenato. Parlava spesso del concetto di espiazione e della necessità della violenza per purificare l'umanità dai suoi peccati. È un pensiero molto oscuro e complesso.»
«Pensa che chi ha scritto questo messaggio possa essere influenzato dalle idee del mio antenato Joseph de Maistre?» chiese l'ispettore.
Dupont sospirò. «È possibile. Se l'assassino crede che stia eseguendo una sorta di giustizia divina, potrebbe essere molto pericoloso. Dovrà fare molta attenzione.»
Una Nuova Scoperta
Mentre de Maistre rifletteva su queste nuove informazioni, ricevette una telefonata urgente da Leblanc. «Ispettore, abbiamo trovato un'altra scritta, questa volta nella sala delle pitture. Deve venire subito.»
De Maistre si precipitò al museo, dove trovò una nuova scena inquietante. Sul muro, ancora una volta scritto con il sangue, c'era un altro messaggio: "L'angelo sterminatore gira intorno a questo miserabile globo, e non lascia respirare una nazione che per colpirne altre."
«L'assassino è ancora qui», disse de Maistre, sentendo un brivido lungo la schiena. «E non ha finito.»
L'ispettore sapeva che il tempo stringeva. Doveva scoprire l'identità dell'assassino prima che colpisse di nuovo. Ma chi era quest'angelo sterminatore? E quale vendetta stava cercando di compiere?