Ho voluto far decantare per qualche giorno la faccenda del ministro Gennaro Sangiuliano, in passato autore di interessanti biografie, che nel frattempo si è dimesso.
Se qualcuno fosse chiamato a scrivere la sua, di biografia, non potrebbe fare a meno di menzionare gli aspetti emersi da questa vicenda, degni della migliore commedia all’italiana.
Purtroppo in queste cose ci si fa entrare di tutto, dal gossip sfrenato ad un certo puritanesimo che, si badi bene, non è di certo cattolico. Ho più volte raccontato che ho trovato più proibizioni verso pubblicazioni di tipo erotico nella Cina comunista di quelle che si possono trovare nei paesi di tradizione cattolica.
La Chiesa cattolica, nella sua saggezza millenaria, sapeva che siamo peccatori e, pur indicando chiaramente il confine tra bene e male, sapeva anche che molti (tutti?) spesso lo varcavano e quindi era giusta nei principi ma misericordiosa nelle applicazioni. Pensiamo alle prostitute nella Roma rinascimentale, che i Papi regolavano e che anzi erano anche utili per incamerare un po’ di soldi attraverso le tasse.
Come detto, la sessuofobia mi sembra abitare più a sinistra che a destra, una sessuofobia alimentata da woke, politically correct, metoo vari che hanno reso il sesso un argomento pericoloso e hanno oramai paralizzato stuoli di uomini ridotti a “colpevoli a prescindere”. La scrittrice francese Pauline Harmange nel suo libro lo dice chiaramente, Odio gli uomini. Pensate se uno scrittore maschio scrivesse un libro dal titolo Odio le donne quanto tempo ci metterebbe a finire in galera.
Viviamo nei “tempi interessanti” evocati dalla maledizione cinese, tempi in cui si blatera contro la tradizione ma per affidarsi ad un progresso che non ha direzione. Certamente l’ex ministro Sangiuliano è rimasto stritolato in un meccanismo che predispone il colpevole (lui) e la vittima (lei). Lui avrà pure fatto qualche stupidaggine, ma lei tanto innocente non mi sembra, sicuramente furba (che è anche una virtù, a volte).
Pensiamo alle grandi “eroine” della politica americana, Monica Lewinski che conserva un vestito senza lavarlo perché macchiato di tracce organiche lasciate dal presidente Clinton (a che si spinge l’amore?) oppure Stormy Daniels, professione attrice porno, che viene fatta passare per Rosa Luxemburg e che fa discorsi improntati ad un ritorno alla morale (?) per aver avuto un rapporto che lei stessa ha definito pienamente consensuale con Donald Trump.
Il fu ministro è caduto per una buccia su cui molti scivoliamo. Ora che ha tolto il disturbo, cerchiamo di parlare di temi seri, come quello della cultura della destra che, seppure storicamente importante, oggi sembra ridotta ad un certo macchiettismo.