Alcuni giorno fa ho sentito dire qualcuno che il riposo è sacro. Mi sono fermato a riflettere sull’uso di questa parola, sacro, e come di essa venga applicata ai contesti più vari. È una parola che certamente non è semplicissima da definire proprio perché è così onnicomprensiva dei significati che possono sembrare più diversi. Gli studiosi (vedi ad esempio Evans, Matthew T. “The Sacred: Differentiating, Clarifying and Extending Concepts.” Review of Religious Research, vol. 45, no. 1, 2003, pp. 32–47) per identificare il sacro lo avvicinano ad alcuni concetti, come religioso, trascendente, separato. Il concetto di religioso è anche molto ampio e può essere applicato a concetti che con la religione intesa come noi la intendiamo, hanno poco a che fare. Trascendente è forse più specifico, ma anche qui ci troviamo ad affrontare un concetto dai molteplici risvolti. Separato forse, nella nostra prospettiva, è il concetto più interessante, in quanto lega il concetto di sacro al fatto di essere riservato ad una divinità.
Mircea Eliade (Miti delle origini e ritmi cosmici) diceva: “mi sembra ormai acclarato che l’esperienza del sacro non è qualcosa di contingente, riferibile soltanto a certi periodi e a certe condizioni, ma costituisce una struttura permanente dello spirito umano, nonostante le eclissi e i camuffamenti”. Questo ci porta al fatto che il concetto di sacro ci porta ed avvicina al concetto di tradizione, cioè di qualcosa che viene tramandato in quanto messo da parte (riservato) perché di particolare importanza. Se ci pensate bene, non assocereste mai una cosa sacra con qualcosa nato ieri. Quando si dice che qualcosa è sacra viene naturale associare questo concetto a qualcosa tramandato nel tempo, all’antichità. Ne parlo nel mio libro Non nova, sed noviter in cui parlo dei quattro pilastri della tradizione. Noi associamo il concetto di sacro a qualcosa che è tradizionale e che ci arriva da un tempo distante. Rudolf Otto, nel suo celebre libro sul sacro, parlando dell’esperienza dei missionari afferma: “Una volta che le idee dell’unità e della bontà del divino siano formulate e comprese, ci mettono un tempo meravigliosamente breve a porre radici, se negli ascoltatori vi è in genere sentimento religioso. Ed essi molto spesso adattano al nuovo significato la loro precedente propria tradizione sacra”. C’è un deposito tradizionale a cui il concetto di sacro si ancora per poter essere efficace sulle persone.
Quindi possiamo ben dire che il sacro è fortemente legato al concetto di tradizione, pur se non si può negare che esso è in parte sfuggente proprio perché considerato semanticamente molto ampio. Certo se lo si puntualizza, come in ambito cattolico, è possibile parlare di sacra teologia, musica sacra o arte sacra in modo che il sacro denoti i termini in questione con la necessaria precisione.