Nell’osservare la triste situazione in Ucraina è molto difficile rimanere oggettivi, perché le emozioni, ben guidate dai media, ci guidano a dare giudizi perentori e definitivi che non sempre centrano il vero problema.
Se tentiamo uno sguardo dall’alto sulla situazione geopolitica, cercando di rimanere il più possibili imparziali, dovremmo dire che il conflitto non ha soltanto una tremenda dimensione pratica, ma come dice il Patriarca Kirill di Mosca, molto contestato, ha una dimensione metafisica importante.
Nel discorso in cui il Patriarca in pratica non prendeva le distanze dall’iniziativa bellica del presidente russo Vladimir Putin, Kirill metteva sul banco degli imputati l’occidente, che prendendo spunto dalle parole del cardinale Giacomo Biffi potremmo definire come “sazio e disperato”. Ma la domanda potrebbe essere: sazio di cosa? Invece di offrire i valori che ci vengono dalla nostra tradizione e che hanno costituito la nostra civiltà, ecco che abbiamo preferito navigare a vista ed ingoiare tutto quello che ci proveniva dal mondo anglosassone, dove non si rifanno ad una tradizione, ma ad una retorica.
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