Purtroppo la situazione attuale della Chiesa, una Chiesa in profonda crisi, porta conseguenze anche verso coloro che pensano, vogliono reagire a questo enorme stato di confusione.
Un fenomeno di cui ho parlato più volte è quello che riguarda la disintegrazione, o parcellizzazione del mondo cosidetto tradizionalista. Ho più volte affermato che la parola “tradizionalismo” pone dei problemi, pur essendo essa riferita a quel particolare fenomeno che ha come denominatore comune quello della reazione al Concilio Vaticano II. Pure in questo campo troviamo che la tendenza è a disgregarsi, a rendersi in fondo sempre più marginali.
Non ne faccio una questione di numeri, potranno essere anche numeri importanti, ma quando essi vengono ripartiti in mille gruppi si diviene poi irrilevanti. Purtroppo la tendenza al dividersi è divenuta ancora più importante sotto questo Pontificato, in un tempo in cui in realtà ci si dovrebbe unire. Ecco che, dopo aver finito di dividere i cattolici tra buoni e cattivi, sport in voga per molti decenni, negli ultimi anni si è cominciato a dividere i Papi e così abbiamo avuto i quasi Papi, i non Papi, i Papi che non sapevano più di esserlo e via dicendo.
Quel fenomeno che si è potuto osservare per quello che riguarda i protestanti, che si frazionano continuamente, ora è anche osservabile nella Chiesa cattolica il che darebbe ragione a chi la definisce protestantizzata. Oggi, per ritrovare una identità perduta, ci si definisce contro gli altri, ci si delimita per bene in modo che non possano sorgere dubbi su chi siamo o su chi non siamo.
In realtà questa situazione di crisi nel tradizionalismo non è totalmente inaspettata, perché il tradizionalismo di per sé non è uno stato definitivo ma uno stato transitorio. Il tradizionalista vorrebbe che tutta la Chiesa tornasse alla sua tradizione, quindi vorrebbe “normalizzarsi” in quella sperata situazione. Purtroppo, rendendosi conto che questo non sarà il caso per molti decenni a venire (rimaniamo ottimisti sui prossimi secoli) ci si trova come il ribelle nel bosco di jungheriana memoria che si rende conto che però quello non è un ritiro momentaneo, ma la casa fino alla fine dei suoi giorni. Ecco perché assistiamo alla tribalizzazione del tradizionalismo, un mondo in cui si pensa che la Chiesa vada contesa tra i signori della guerra. Eppure se la Chiesa è questa, meglio tenersene alla larga.