Voglio raccontare un fatto accaduto qualche anno fa ma che credo essere molto istruttivo per comprendere la follia del tempo presente.
Penso tutti avrete in mente, dalle reminiscenze scolastiche, la poesia di Luigi Mercantini, La spigolatrice di Sapri, ispirata alla fallita spedizione di Carlo Pisacane a Sapri nel 1857:
“Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!' '
Me ne andava al mattino a spigolare quando ho visto una barca in mezzo al mare: era una barca che andava a vapore, e alzava una bandiera tricolore. All’isola di Ponza si è fermata, è stata un poco e poi si è ritornata; s’è ritornata ed è venuta a terra; sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra…”.
Alla spigolatrice in questione è stato dedicato un monumento, dallo scultore Emanuele Stifano, proprio a Sapri, alla presenza di autorità locali e del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte nel 2021. Sembrava tutto a posto, eppure c’è a chi il monumento non è piaciuto. È scolpito male? È brutto? È sproporzionato? No, il problema è proprio il contrario, è proporzionato. Cioè ha scolpito una donna dando risalto alle forme femminili.
Non l’avesse mai fatto! Come ci informa il Fatto Quotidiano, le donne Democratiche hanno chiesto di abbatterlo. L’immancabile Laura Boldrini avrebbe dichiarato:
“È un’offesa alle donne e alla storia che dovrebbe celebrare. Ma come possono perfino le istituzioni accettare la rappresentazione della donna come corpo sessualizzato? Il maschilismo è uno dei mali dell’Italia”.
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