Negli ultimi anni mi sono sempre più reso conto di come la Francia abbia un ruolo veramente importante nello sviluppo della nostra civilizzazione. Ci possono piacere o meno i Francesi, si può fare commenti sui loro difetti, che certamente esistono (anche per noi) ma non si può negare che nella Francia, forse più che in altre nazioni, il Cattolicesimo abbia rappresentato un motore di sviluppo ed espansione, prima dal punto di vista spirituale che da quello materiale.
Come è la situazione oggi? Certamente anche qui la scristianizzazione ha fatto sentire la sua influenza. Quando il mio aereo è atterrato a Parigi, dove mi trovo mentre scrivo queste righe, mi sono fatto il segno della croce e una ragazza francese accanto a me mi ha guardato stranita. Cosa rimane di quella grande storia di fede e devozione? Cosa rimane della grande tradizione che la Francia ha contribuito a portare avanti?
La Francia, fu evangelizzata molto presto. Padre Raniero Cantalamessa (ora Cardinale), Predicatore della Casa Pontificia, nella seconda predica di Avvento del 2011 così racconta questo fatto: “Un momento decisivo in questa impresa [di evangelizzare l’Europa] fu la conversione del re merovingio Clodoveo che nella notte di Natale del 498, o 499 si fece battezzare dal vescovo di Reims S. Remigio. Egli decideva così, secondo il costume del tempo, non solo il futuro religioso del popolo franco, ma anche di altri popoli al di qua e al di là del Reno da lui conquistati. Celebre è la frase che il vescovo Remigio pronunciò al momento di battezzare Clodoveo: “Mitis depone colla, Sigamber; adora quod incendisti, incende quod adorasti”: “China umilmente la nuca, fiero Sigambro: adora quel che hai bruciato, brucia quel che hai adorato” . A questo fatto la Francia deve il suo titolo di “figlia primogenita della Chiesa””. Una frase molto bella e certamente rappresentativa dello sforzo che si richiedeva per fare in modo che la fede potesse prendere veramente piede nella società e nella cultura. E la Francia è certamente stata uno dei fari della civiltà Cristiana, su questo credo che ben pochi potrebbero avere dei dubbi. Pensiamo al suo contributo in tante aree del Cristianesimo e ci rendiamo conto di come essa sia da guardare come faro di grande luminosità.
Eppure la Francia è stata la tradizione e la rivoluzione allo stesso tempo, la malattia e la cura. Non è un caso che le innovazioni filosofiche e teologiche più ardite qui sono nate, come d’altra parte alla Francia si deve la reazione tradizionalista. Quindi la Francia compendia un po’ tutto ed essa, malgrado tutto, è sempre un punto di riferimento per capire come gira il mondo.