Se al tempo nostro non fosse contrario al buon gusto e al buon tuono il parlare di Religione e specialmente di quella di Gesù Cristo direi che la lingua latina, se non per altro, dovrebbe venire apprezzata sommamente, e coltivata diligentemente perché è la lingua della Chiesa Cattolica.
Di fatti non solo è dignitoso e conveniente assai che si conservi una lingua destinata espressamente a parlare con Dio ed a trattare delle cose divine, ma la conservazione di questa lingua nella sua purità e nella intelligenza di molti fedeli è indispensabile, perché la usarono i primi padri e i Canoni della Chiesa, perché alcune questioni e materie non sarebbero decentemente trattate in una lingua intesa dal volgo, perché nelle versioni dei sacri libri fatte in lingua latina trasfuse la provvidenza quella forza e quelle dolcezze che sarebbe vano di ricercare nelle versioni fatte in alcuna delle lingue volgari, e finalmente perché essendo la Religione Cattolica presieduta da un capo solo, e diffusa in tutte le Nazioni del mondo deve avere per necessità una lingua universale intesa in tutte le parti, altrimenti le basi della Fede, le opere dei Padri, le dichiarazioni e gli ordini del Sacerdote Supremo tradotti successivamente dall’uno all’altro idioma, rimarrebbero corrotti ben presto e non si manterrebbero in quella unità e purità nella quale appunto li conserva, parlando umanamente, l’unità della Lingua di cui si serve la Chiesa.
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