Ci sono parecchi libri usciti di recente che offrono una prospettiva interessante su cui riflettere. Uno di questi è Conservare l’anima. Manuale per aspiranti patrioti di Francesco Borgonovo, pubblicato da Lindau. Una lettura veramente interessante anche perché Borgonovo non si fa ingabbiare dal politically correct e dice le cose con un certo piglio e con ben accetta chiarezza. Certo, non si deve condividere ogni cosa che è presente nel libro, ma molte cose faranno senso a coloro che vanno alla ricerca di certezze in un tempo di dubbi al quadrato.
Ovviamente l’autore mette in luce il valore della parola “conservare”, che non va vista come un’offesa ma significa difendere, difendere la casa, la famiglia, Dio, la patria e tutto quello di prezioso e nobile abbiamo ereditato. Sulla scorta di Claudio Risé, Borgonovo mette enfasi sulla difesa di una delle categorie più afflitte, quella del padre: “Il padre è colui che ci invita a guardare verso l’alto, ci ricorda che le nostre radici sono piantate nella terra ma anche, e soprattutto, nel cielo, ed è da lì – dall’alto – che arriva la forza che irradia la terra e la anima”. E questo valore della paternità va difeso: “Difendere significa portare la spada: combattere per proteggere ciò che ci è stato affidato e, allo stesso tempo, eliminare il superfluo, seguire un cammino ascetico per liberarsi di ciò che appesantisce, e che sovrabbonda”. Ci sembrano parole molto belle e profonde che non è facile trovare scritte in un’epoca di politically correct e cancel culture. E anche di questo si deve occupare l’autore quando dice: “Egli si considera «immune», cioè libero dal dovere di restituire il dono paterno, il munus. Questa immunità si ricerca in ogni campo, è la disinfezione che si deve applicare al corpo (affinché non sia contaminato dalla malattia) ma pure alla cultura. Come ha notato Marcello Veneziani, è come se l’Occidente cercasse di disinfettare il proprio passato. La cancel culture che abbatte le statue, il politicamente corretto che censura la grande letteratura, le accuse di razzismo ai maschi-bianchi-morti che hanno dato forma alla cultura dell’Europa sono tutti sintomi di questa ingratitudine, sono emblemi del paradigma immunitario oggi dominante e opposto a quello comunitario”. Insomma, un bel libro che rappresenta una lettura salutare per tutti coloro che non vogliono arrendersi e continuare a pensare con la propria testa.