Quest’anno si parlerà molto della regina Elisabetta per via del giubileo che festeggerà il suo lungo regno. Ora, non sono ignaro di alcune posizioni in materia sociale di alcuni esponenti della famiglia reale che certamente non condivido, eppure sono stato sempre un grande ammiratore della dignità regale che questa donna ha saputo infondere al suo ruolo.
Infatti io sono certo che debe esistere una differenza importante fra le persone e le dignità che ricoprono. Noi sappiamo che non è Sergio Mattarella che vive al Quirinale, ma è il Presidente della Repubblica, che in questo momento è Sergio Mattarella. Il Quirinale è dato alla funzione, non alla persona. La persona poi può decidere di vivere umilmente quanto vuole, ma quando rappresenta una funzione deve incarnarne l’immaginario simbolico che è garantito dalla tradizione. Quindi, pretendere una falsa umiltà è atteggiamento contro la tradizione, perché quegli onori non sono riservati a te come persona privata (e come tale li puoi rifiutare) ma a te come simbolo di una nazione e come tale simbolo li devi accettare.
Ecco perché persone che hanno una dignità particolare, devono ben vigilare su quello che fanno in modo da non comunicare messaggi che vanno in corto circuito con il ruolo che rappresentano. Noi ci aspettiamo un certo comportamento da un medico, da un’insegnante, da un avvocato, tanto più da un Presidente o da un Papa. Poi privatamente tutti possono avere le proprie debolezze, tutti le abbiamo, famiglie turbolente (come la Regina) ma agli occhi del mondo tu sei una funzione, non tanto una persona. God save the Queen!