Allora, la Fraternità di san Pio X ha una posizione interessante nel mondo della tradizione. Molti infatti si domandano se essa sia dentro o fuori la Chiesa, essendo frutto di un atto di forza dell’arcivescovo Marcel Lefebvre, uno strappo doloroso consumato vari decenni fa. Eppure sia i gesti di buona volontà di Benedetto XVI che quelli di Francesco, sembrano far capire che la Chiesa ufficiale considera la Fraternità dentro la Chiesa anche se in una posizione irregolare non sanata. Qui ovviamente sto parlando della situazione canonica, non di quella spirituale su cui il discorso sarebbe più ampio e che per il momento lascio da parte.
Se coloro che sono legati alle forme tradizionali, costretti da una legislazione persecutoria, si rifugiassero nella Fraternità, sarebbe conveniente al Vaticano? Sì e no.
Da una parte certamente tutte queste forze sarebbero più controllabili perché afferenti ad un unica entità, pur se con rapporti non ancora ufficiali con la Santa Sede (del resto questa è la strada percorsa anche con la Cina, mutatis mutandis, con cui non ci sono relazioni diplomatiche ufficiali ma con cui si è potuto firmare un accordo). In questo modo tutto il discorso sul tradizionalismo si riassumerebbe nelle trattative fatte con la Fraternità. Ma dall’altra parte si concederebbe alla Fraternità di crescere e aumentare la sua forza e potenza, cosa che forse a Roma proprio non piacerebbe.
Alcuni, per me sbagliando, dicono che questa mossa potrebbe fare in modo che Roma in un futuro non lontano possa strappare con questa Fraternità rafforzata e chiudere così i conti definitivi con il mondo tradizionalista. Ma converrebbe a Roma? Come abbiamo detto, Roma ben capisce che le tendenze tradizionaliste come quelle progressiste comunque riappaiono e non le si elimina a colpi di strappi.
Poi c’è anche da fare un discorso molto concreto e cioè che molti degli Istituti Ecclesia Dei sono fuoriusciti dalla Fraternità e probabilmente non sono così entusiasti di rientrare. A mio avviso qui si aprono tre discorsi che bisogna percorrere con una certa calma: uno riguarda la reazione degli Istituti Ecclesia Dei alla situazione recente, un altro riguarda il tradizionalismo sedevacantista, sedeprivazionista, benevacantista e l’altro riguarda il Concilio Vaticano secondo come totem. (Continua)