Quando ci si avvicina ad alcune feste, come ad esempio a Natale, si misura come il consumismo abbia eroso quelli che dovrebbero essere i significati profondi di queste festività, che non dovrebbero essere legati al “consumare” qualcosa ma a ritrovare quel senso profondo della nostra vita cristiana.
Invece il capitalismo, il consumismo, hanno ammantato tutto di una patina economica, rendendo tutto, noi e quello che ci circonda, merce di scambio. Per carità, non sto proponendo una specie di comunismo, ma tra questo e l’eresione valoriale portata dal capitalismo, immagino ci debba anche essere una via di mezzo.
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