La notizia delle dimissioni di Michael Voris da Saint Michael’s Media e da Church Militant, piattaforma di informazione religiosa americana seguita in larghi settori del mondo cattolico conservatore, ha sorpreso molti che nel tempo hanno seguito le inchieste di questa piattaforma e la trasmissione condotta dallo stesso fondatore, Michael Voris, The Vortex.
Essendo Michael Voris non solo il fondatore della piattaforma, ma anche la voce più celebre, ci si chiede il perché di questa mossa drastica. Il comunicato emesso da Church Militant parla di violazione della clausola morale, non specificando di quale violazione si stia parlando. Ricordiamo che qualche anno fa, nel 2016, Michael Voris pubblicò un video in cui auto denunciava alcuni suoi trascorsi da omosessuale. In un video diffuso da Michael Voris in questi giorni, viene fatto riferimento ad alcuni demoni non vinti che hanno radice nel suo passato, che significa che questi comportamenti si sono verificati nel tempo, non sono solo qualcosa di recente. L’altra voce significativa di Church Militant, Christine Niles, si era dimessa qualche giorno prima e ha anche lei rilasciato un video in cui dava la sua versione dei fatti parlando di un cambio drastico in Michael Voris che non era più la persona che aveva conosciuto all’inizio.
Premetto che ho seguito in passato alcuni programmi di questa piattaforma, anche interessanti, ma a volte troppo tranchant, troppo bianco e nero. Conosco qualcuno che lavora a Church Militant e ne ho sempre avuto una buona impressione. In passato sono stato interpellato da loro su vari temi e ho anche cercato di collaborare con loro, cosa però molto complicata visto che piattaforme americane di questo tipo preferiscono sempre quello che hanno nel loro giardino pensando (erroneamente) che è comunque sempre più verde. Della linea della piattaforma ho già detto cosa ne pensavo e che in fondo ho già espresso in altre occasioni: si può essere amanti della tradizione pur quando si è consapevoli delle proprie mancanze. Queste mancanze però dovrebbero consigliarci prudenza nei giudizi, pur riconoscendo quello che è giusto e quello che è sbagliato.
Church Militant ha molto battuto sul tasto delle mancanze sessuali nel clero, a volte dando l’impressione con i toni usati abbastanza accesi, che si contrapponessero loro (i buoni cattolici di Church Militant) con gli altri. Capisco che questo è un modo molto americano di affrontare le questioni, le notizie devono creare continua emozionalità e tenere il pubblico sempre interessato in modo da non perdere entrate, ma io penso che possa esserci stato il rischio in alcuni momenti che si possa aver confuso il dio che si serviva. Quanto dico non vuole affatto negare il bene che questa piattaforma ha fatto e vorrà fare in futuro, ma penso sia importante sempre fare un esame per capire se non si sta perdendo il focus della missione per cui certe piattaforme vengono create e per non rischiare di dover abbandonare all’ipocrisia quelle che sono battaglie sacrosante.
Immagino che questo dovrebbe farci riflettere anche su tanta informazione cattolica proveniente dagli Stati Uniti, che spesso sembra cercare prima l’audience e poi forse Dio, se hanno tempo. Questo porta ad una certa superficialità nel fornire informazioni e nella mancata comprensione dei chiaroscuri e dei sottointesi, che pure sono di capitale importanza. Per carità, ci sono anche bravi autori, ma il trend è quello e credo dovremmo esserne consapevoli e vigilanti.
Vorrei aggiungere qualche riga a quanto ho detto sopra. È ovvio che con quanto ho scritto non ho mai inteso implicare che non si debba mostrare misericordia a Michael Voris, che nel suo video ha mostrato sincero pentimento e non dimentico certamente il “chi è senza peccato…”.
Il mio punto era che bisogna stare attenti quando si fanno battaglie più o meno sempre intorno allo stesso punto e poi si è a rischio di essere svergognati. Va dato merito a Michael Voris e a Church Militant che con il loro gesto hanno messo le mani avanti con grande onestà intellettuale.