Sicuramente tutti conoscete il detto “il nemico del mio nemico è mio amico” o come un detto medioevale avrebbe detto “amico mio, nemico del mio nemico”. È una dinamica strana ma in realtà funziona a tutti i livelli ed è ben riconosciuta per il suo uso in politica. A volte, per affrontare un certo nemico, dobbiamo allearci anche con chi apparentemente è molto diverso da noi e persegue strade che, in altre situazioni, non avrebbero incontrato le nostre.
In uno studio fatto per dimostrare una teoria psicologica di 80 anni fa, è stato scoperto quanto segue:
“La teoria dell’equilibrio di Fritz Heider è una vecchia teoria, ha circa ottanta anni, che suggerisce l’idea secondo la quale alcune reti relazionali sarebbero più stabili di altre.In particolare, la teoria si occupa dei legami sia positivi che negativi in una triade composta da tre individui, dove il legame definito “l'amico del mio nemico è mio nemico” risulta essere più stabile (e quindi più comune) del legame definito “l'amico del mio amico è mio nemico”. In questo studio le informazioni riguardanti le interazioni tra i giocatori sono più dettagliate rispetto ad altre fonti di dati, perché includono sia elementi relativi al tipo di relazione che alla valenza positiva o negativa di ogni scambio relazionale. Questo ha permesso agli autori dello studio di dimostrare che gli scambi relazionali positivi formano reti più stabili, almeno nelle società virtuali, dimostrando per la prima volta la teoria dell’equilibrio di Fritz Heider” (dott. Leonardo Corsetti in terapiapscicologica.eu).
Insomma, costruiamo i nostri rapporti sociali spesso a partire dal nemico. Perché in un mondo reale, non inquinato dal buonismo, la nostra realtà è fatta di alleanze e inimicizie.
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