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Modernismo/Post teismo o post ragione? (6)

Modernismo/Post teismo o post ragione? (6)

Aurelio Porfiri

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Aurelio Porfiri
ott 21, 2024
∙ A pagamento
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Modernismo/Post teismo o post ragione? (6)
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Mi è capitato di leggere, qualche tempo fa, un’interessante articolo del giornalista, politico e intellettuale Raniero La Valle, rappresentante illustre del cattolicesimo progressista e soprattutto di quel mondo cattolico che ha ritenuto l’esperienza socialista e comunista come in armonia con la propria fede religiosa.

In realtà, il 19 marzo 1937, Pio XI aveva già ben inquadrato questo problema, quando nella Divini Redemptoris affermava:

“Il comunismo nel principio si mostrò quale era in tutta la sua perversità, ma ben presto si accorse che in tale modo allontanava da sé i popoli, e perciò ha cambiato tattica e procura di attirare le folle con vari inganni, nascondendo i propri disegni dietro idee che in sé sono buone ed attraenti. Così, vedendo il comune desiderio di pace, i capi del comunismo fingono di essere i più zelanti fautori e propagatori del movimento per la pace mondiale; ma nello stesso tempo eccitano a una lotta di classe che fa correre fiumi di sangue, e sentendo di non avere interna garanzia di pace, ricorrono ad armamenti illimitati. Così, sotto vari nomi che neppure alludono al comunismo, fondano associazioni e periodici che servono poi unicamente a far penetrare le loro idee in ambienti altrimenti a loro non facilmente accessibili; anzi procurano con perfidia di infiltrarsi in associazioni cattoliche e religiose. Così altrove, senza punto recedere dai loro perversi princìpi, invitano i cattolici a collaborare con loro sul campo così detto umanitario e caritativo, proponendo talvolta anche cose del tutto conformi allo spirito cristiano e alla dottrina della Chiesa. Altrove poi spingono l’ipocrisia fino a far credere che il comunismo in paesi di maggior fede o di maggior cultura assumerà un altro aspetto più mite, non impedirà il culto religioso e rispetterà la libertà delle coscienze. Vi sono anzi di quelli che riferendosi a certi cambiamenti introdotti recentemente nella legislazione sovietica, ne concludono che il comunismo stia per abbandonare il suo programma di lotta contro Dio. Procurate, Venerabili Fratelli, che i fedeli non si lascino ingannare! Il comunismo è intrinsecamente perverso e non si può ammettere in nessun campo la collaborazione con esso da parte di chiunque voglia salvare la civilizzazione cristiana. E se taluni indotti in errore cooperassero alla vittoria del comunismo nel loro paese, cadranno per primi come vittime del loro errore, e quanto più le regioni dove il comunismo riesce a penetrare si distinguono per l’antichità e la grandezza della loro civiltà cristiana, tanto più devastatore vi si manifesterà l’odio dei « senza Dio »”.

L’incontro tra socialismo, comunismo e cristianesimo è uno dei filoni del modernismo, che farà dire pochi anni dopo l’enciclica di papa Pio XI a Ernesto Buonaiuti, uno dei grandi protagonisti del primo modernismo, quanto segue:

“Chissà che dalla propaganda dei senza-Dio non esca domani un manipolo di idealisti che mostri agli uomini come la giustizia e la pace si introducono nel mondo, non attraverso propagande che pongono le loro basi sull’interesse gretto e precario del vivere quotidiano, ma solo attraverso predicazioni spirituali, che instillano nell’uomo il senso di quelle idealità superiori per le quali soltanto vale la pena di vivere e di morire. Quel giorno si potrà valutare la tempestiva funzione dei comunisti cattolici”.

Insomma, non c’era verso di convincerli.

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