Qualche parola sull’abbé Berto
Forse non molti oggi sanno chi è stato l’abbé Victor-Alain Berto (1900-1968). In realtà egli ha avuto una certa importanza nel mondo tradizionalista cattolico. Egli studiò al Seminario Francese a Roma, dove fu allievo dell’abbé Henri Le Floc (1862-1950), un sacerdote molto vicino all’Action Française di Charles Maurras (1868-1952). Anche l’abbé Berto si avvicinerà all’Action Française e a Maurras e soffrirà per la condanna di questo movimento da parte di Pio XI nel 1926 (anche se la condanna fu parzialmente rimossa da Pio XII più tardi).
Negli stessi ambienti culturali e di studio era stato anche mons. Marcel Lefebvre, che avrebbe partecipato al Concilio Vaticano II come superiore degli Spiritani. Come esperto teologico egli non scelse un confratello, ma l’abbé Berto. Egli avrà un ruolo importante anche nell’animare il Coetus Internationalis Patrum, in cui confluivano i padri conciliari di tendenza conservatrice in contrapposizione all’Alleanza Europea che sarà di fatto poi prevalente.
Nel sito della congregazione che fa capo all’abbé Georges de Nantes (1924-2010) si trovano queste testimonianze sull’abbé Berto: “Nel 1968, la pubblicazione del Nuovo Catechismo e della Nota pastorale dell'Episcopato francese sulla contraccezione lo riempirono di santa indignazione. Tanto che, nelle settimane che precedettero la sua morte, avvenuta il 17 dicembre 1968, «non volle più risparmiare nessuno e fu deciso a combattere dovunque, per quanto profonda, l'incuria, la decadenza, l'apostasia». Il 12 luglio 68 scrive all'Abbé de Nantes: “Ho letto le sue Lettere sul Nuovo Pseudo-Catechismo. Secondo me non ha fatto niente di più bello, di più teologico e di più decisivo. Ma ha a che fare con persone di malafede. Oltre un certo grado, l'errore non può che essere volontario. Chi non vede a prima vista che questo guazzabuglio insegna un'altra religione che quella cattolica, è perché non vuole vederlo. » « Ne sono testimone, riferisce l'Abbé de Nantes, era atterrito dalla confisca perpetrata dai nostri vescovi, dal loro delitto contro la fede. Mi ha detto di temere per la loro salvezza eterna »”.
Oltre alle sue varie attività apologetiche, fu all’origine di un Istituto religioso, le Domenicane del Santo Spirito, emanazione di un’opera per gli orfani affidata all’abbé Berto dal suo Vescovo. Sia lui che la sua opera saranno oggetto di accuse. Il papa Francesco nel dicembre 2021 indirizza una lettera all’Istituto a conclusione della Visita Apostolica per fare luce sulle accuse di abusi e, pur riconoscendo che la Curia non aveva sempre ben affrontato la questione, nega la richiesta di riabilitazione completa dell’abbé Berto per via di alcuni elementi emersi durante la Visita stessa.
L’abbé Berto fu autore di libri di spiritualità ed apologetica. Purtroppo in Italiano risulta molto poco disponibile.