Parlando in generale, “tradizione” e’ un termine complessivo, che convoglia insieme il bagaglio di idee e usi e costumi che vengono tramandati di generazione in generazione. E’ un termine ambivalente, non necessariamente positivo, come vorrebbero i “laudatores temporis acti,” e neppure negativo, come vorrebbero i rivoluzionari.
Un esempio letterario della tradizione come “bagaglio di idee” lo si può vedere nella manzoniana biografia del Cardinal Federigo. Scrive il Manzoni che Federigo “tra gli agi e le pompe, badò fin dalla puerizia a quelle parole d’annegazione e d’umiltà, a quelle massime intorno alla vanità de’ piaceri, all’ingiustizia dell’orgoglio, alla vera dignità e a’ veri beni, che, sentite o non sentite ne’ cuori, vengono trasmesse da una generazione all’altra, nel più elementare insegnamento della religione.” (cap. XXII)Poi aggiunge subito una precisazione: “Badò, dico, a quelle parole, a quelle massime, le prese sul serio, le gustò, le trovò vere; vide che non potevan dunque esser vere altre parole e altre massime opposte, che pure si trasmettono di generazione in generazione, con la stessa sicurezza, e talora dalle stesse labbra; e propose di prender per norma dell’azioni e de’ pensieri quelle che erano il vero.” Questa precisazione riguarda appunto il lato negativo della tradizione.
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