Alcuni giorni fa, il 5 marzo, si sono commemorati i 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), uno degli intellettuali di punta di un certo progressismo, poeta, scrittore, regista e polemista. Dire che fu un personaggio controverso è dire poco, ma a lui sono stati giustificati comportamenti nell’ambito morale che avrebbero costituito una condanna inappellabile per qualunque intellettuale non di sinistra.
Eppure non si può certamente disconoscere che fu persona di un certo valore, capace anche di avere un interesse per la tradizione che non è cosa scontata in altri intellettuali del suo ambiente.
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