Lutero distruttore della Tradizione
Il teologo dunque che ha introdotto con grande energia e forza polemica il problema della tradizione intesa come contenuto della tradizione è stato Lutero, al seguito di Wycliff e Jan Hus, il quale ha creduto di rivivere in se stesso la polemica di Cristo contro la «tradizione degli antichi» (Mc 7,5), che i farisei gli opponevano per contestare la sua autorità e il suo insegnamento, tradizione spuria che Gesù chiamava «tradizione degli uomini» (Mc 7,8), come cosa alla quale i farisei erano troppo attaccati o male interpretavano fino a trascurare la tradizione divina, ossia la Parola di Dio.
Che cosa è capitato a Lutero? Che non ha visto nella tradizione altro che l’umano in opposizione e disubbidienza alla Parola di Dio. Non ha saputo distinguere nelle tradizioni religiose e le credenze del suo tempo gli aspetti umani, discutibili, caduchi, sorpassati o anche biasimevoli o scandalosi dalla presenza in esse, grazie al Magistero della Chiesa e del Papa, della vera sacra Tradizione apostolica, genuina e fedele trasmettitrice con l’assistenza dello Spirito Santo della genuina Parola del Vangelo.
Lutero comprese che la tradizione è predicazione e difatti la predicazione balza in primo piano nella sua teologia, tanto che i moderni luterani hanno parlato di teologia kerygmatica. Solo che egli ha perso totalmente di vista la mediazione apostolica istituita da Cristo, di questa tradizione intesa come Parola di Dio. In fondo anche per Lutero lo scritto non primeggia sulla parola.
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