La morte della regina Elisabetta ha scosso il mondo intero e tutti si affrettano ad esprimere i propri messaggi di cordoglio. Anche io sono stato profondamente colpito da questo evento, anche considerando il fatto che la Regina ha cominciato a regnare ben prima che io nascessi. Era una presenza anche culturale, sapevi che era lì ed era una delle non molte certezze che avevamo in questa valle di lacrime.
Certo andando avanti nel tempo ho dovuto fare considerazioni sul fatto che fosse capo della Chiesa anglicana, che era nata da uno scisma con la Chiesa cattolica. Certo non sono questioni secondarie e a partire da un certo punto della mia vita le ho avute ben presenti. Non ho inteso approvare tutto quello che la Regina rappresentava e certamente sono cosciente che gli Italiani non erano suoi sudditi.
Eppure, malgrado questo, ho sempre ammirato la regina Elisabetta. Veramente è stata una donna che ha mostrato cosa significasse l’abnegazione al suo dovere e ha sempre mantenuto compostezza e dignità anche nelle circostanze più difficili. Era veramente regale, c’era qualcosa in lei che incarnava la tradizione monarchica al suo meglio. La cerimonia della sua incoronazione fu uno splendore di riti e musica ed Elisabetta fin da allora sapeva comunicare quel senso del decoro che avrebbe mantenuto per tutta la sua lunga vita.
Sentivo dire già da tempo che Carlo, quando sarebbe stato Re, avrebbe modernizzato la monarchia. Quando sento questa frase mi viene sempre un poco di spavento, perché solitamente implica un impoverimento rituale e simbolico. Questo non è un bene, perché le monarchie, come tutte le istituzioni tradizionali, parlano anche e soprattutto con i simboli.
Credo che gli inglesi la ricorderanno come una delle Regine più importanti della loro storia, una Regina che ha regnato a cavallo di due secoli in un mondo che è completamente cambiato sotto i suoi piedi.