Per una volta devo dire di essere d’accordo con Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi, che per commentare la boccaccesca vicenda che ha riguardato l’ex ministro Gennaro Sangiuliano, ha postato su Instagram una foto dello stesso Berlusconi con la scritta “dilettanti”.
Questo è proprio vero. Mentre nei giorni recenti abbiamo assistito ad un episodio da commedia all’italiana di serie B, in Berlusconi il boccacesco era a volte a livelli così alti che diveniva quasi letterario.
Devo dire che come idee, mi sento molto lontano da Berlusconi, che ha saputo dare spazio alla destra ma in fondo fagocitandola. A mio avviso le sue televisioni hanno contribuito a distruggere la nostra cultura ed identità, hanno per sempre involgarito gli italiani. I grandi fratelli, le isole dei famosi, le talpe, hanno fatto credere alle persone che bastava essere sé stessi senza filtri per avere successo, facendo credere quasi che era inutile cercare di migliorarsi. Meglio la volgarità e la rozzezza, perché fa più audience. Ma lui ci ha convinto che questo era per il nostro bene, perché era uno straordinario affabulatore, un eccezionale venditore, uno scaltro imbonitore. Pensiamo al discorso per la sua discesa in campo, un capolavoro di tecniche di marketing che ha trasformato un progetto folle in un successo clamoroso.
Berlusconi era un mago nell’acquisire qualità di riflesso. Gli chiedevano se era cattolico? “Ma come no”, gli diceva lui, “ho una zia suora”. Gli chiedevano se era un buon padre di famiglia? E lui faceva circolare sui giornali le foto sorridenti della sua bella famiglia. Non c’è dubbio che fosse un grande. Forse aveva ragione Beppe Severgnini quando aveva chiamato un suo libro per spiegare Berlusconi ai posteri, La pancia degli italiani. Perché Berlusconi era quello che come pochi sapeva parlare non alle teste degli italiani, ma sapeva far credere che le nostre debolezze in fondo sono delle qualità.
Berlusconi ci aveva convinto di tenerci veramente a noi e, ammettiamolo, era difficile non averlo in simpatia. Pure chi ce l’aveva tanto con lui a volte dava l’impressione di essere un innamorato respinto. Sapeva vendere come pochi e, pur se sceglievi di resistergli, ecco che dalla mattina alla sera ti faceva una corte spietata, coprendoti di consigli per gli acquisti.
Con Berlusconi è scaduta la comunicazione politica. Ho visto la differenza abissale con un'intervista televisiva a Forlani pochi anni prima di Tangentopoli.
Vero che al peggio non c'è fine..