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Tradizione nel diritto (3)

Tradizione nel diritto (3)

Giovanni Formicola

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Aurelio Porfiri
giu 10, 2022
∙ A pagamento
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Tradizione nel diritto (3)
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La concezione del diritto che sin qui ho provato a illustrare, deriva dunqueda una visione della realtà che si differenzia al massimo dall’immanenza e dalla conoscenza sensibile, anche se muove da quest’ultima, cioè metafisica e trascendente. Essa riconosce che le cose sono, res sunt, e sono conoscibili in sé stesse, sia pure nel modo limitato dell’uomo e non assoluto di Dio, sono ordinate, e che quest’ordine intellegibile ha valenza normativa, che la retta ragione può cogliere. Di tal che, come s’è detto, l’origine remota del diritto – ius, nomos – è in una parola arcaica e arcana, di cui non si possono conoscere le fonti, non documentabile: il primo legislatore non è conoscibile, è mitico, il che non vuol dire che all’origine vi sia una favola e non l’obbligazione ferrea che deriva dalla realtà com’è.

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