Un Ordine abituato ai cambiamenti
Sperimentando il carisma domenicano, nella prassi quotidiana degli anni, ho imparato gradualmente, tra prove, ricerche, incertezze, gioie e sofferenze, a risolvere la grande e complessa questione, che già con l’immediato postconcilio cominciò a sorgere e che ancor oggi è più che mai viva: se le nuove dottrine del Concilio – come alcuni affermavano preoccupati - non fossero in contrasto con la Sacra Tradizione, una delle fonti, come è noto, della divina Rivelazione. Per converso, altri non avevano questo problema, ma mi sembravano insistere eccessivamente sul nuovo e sul dovere di cambiare perché così, a loro dire, voleva il Concilio. Occorreva abbandonare certe tradizioni dell’Ordine? Quali restavano e quali abbandonare a seguito del Concilio?
Sorsero contrasti e contraddizioni anche fra Superiori. Si formarono due correnti: una per conservare, l’altra per cambiare. I Capitoli dell’Ordine cominciarono a dare disposizioni. Esse al frate danno sicurezza, anche se ovviamente non sono infallibili. Ma questo è il vantaggio di appartenere ad una Famiglia religiosa di lunga esperienza storica come quella Domenicana, anche solo come laici: che si è aiutati a capire dalla comunità e dai superiori.
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