Credo di avere già parlato in precedenza della nozione di “paradigma”, quell’idea usata nella scienza che denota le coordinate di un sistema stabile e i suoi cambiamenti. La nozione di “cambio di paradigma” è stata popolarizzata da Thomas Kuhn nel 1962 con il suo libro The Structure of Scientific Revolutions. Un cambiamento di paradigma ci segnala un passaggio da un sistema all’altro.
Penso che possiamo invocare questo cambiamento per quanto riguarda la sessualità, laddove osserviamo l’uomo femminilizzarsi sempre di più e il sesso che viene esibito ma come fosse dietro una gabbia, siamo liberi di provare qualcosa ma divieto di avvicinarsi, altrimenti si rischiano le migliaia di possibili grane se la controparte “si sente” molestata.
Insomma, quella natura che la dottrina cattolica aveva nobilitato moderandola, ora è divenuta innaturale. Nessuno capisce bene dove ci si deve fermare, perché io ho sentito chiamare molestia anche un invito a cena, un complimento del tutto innocente, un mazzo di fiori. Certo, se l’altra parte è interessata allora non c’è molestia, ma a me è sempre sfuggito in che modo una persona che tenta un timido approccio può capire se le sue attenzioni siano desiderate o no, se non fa un primo passo. Certo, la prevaricazione non va mai bene, ma se non si è intraprendenti, si rischia di rimanere al palo tutta la vita. Oggi purtroppo la scelta è infausta: o al palo o al gabbio.
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