Penso che la consacrazione sia stato il momento più bello del pontificato di papa Francesco. Come papa Ratzinger, a Francesco non piace il titolo mariano, corredentrice. Tuttavia, ha detto che “non c'è salvezza senza la donna” (1 gennaio 2020) e ha anche detto che Maria è "il ponte tra noi e Dio" (1 gennaio 2021).
M° carissimo, coerente con quanto scrissi sull'argomento, dico che, anche questa volta si è obbedito agli uomini piuttosto che a Dio. Eh sì, perché l'ordine di consacrare la Russia, dato a Fatima, è erroneamente attribuito all'esclusiva volontà della B. V. Maria, ma che, ad onor del vero, è emanato da Dio, Uno-Trino, affidato e trasmesso da Ella. E non giochiamo a discettare sul significato complesso e complessivo del messaggio se, cioè, in esso ci sia latente o manifesto o tacito un allargamento dei soggetti da consacrare. No! Il Signore Dio non è uso a parlare per ambagi o per perifrasi e se ha fatto il nome della Russia, avrà avuto i suoi motivi. Ma, predicano alcuni: la Russia di Putin non è quella del Soviet. Ingenui: intanto Vladimiro Putin, ex col. KGB, ha il marchio del comunista , poi: ma quello che sta combinando in Ucraina è forse differente dalle gesta infami di Lenin, Stalin, Krusciov, Breznev? Costoro, almeno, esponevano quale giustificante ai loro macelli, l'andare in "soccorso delle nazioni sorelle" minacciate dall'imperialismo. Ma Putin? E così, Papa Francesco s'è inventata un'altra formula consacratoria in cui ha incluso "noi stessi, l'umanità, la Russia e l'Ucraina", convinto (?) di aver obbedito al Signore e di non aver dispiaciuto al Putin. NO! NON E' STATA CONSACRAZIONE!
Caro professore, a me sembra che in questo è forse troppo severo. L’Ucraina quando la richiesta nel 1917 fu fatta era in parte della Russia, inoltre l’interpretazione che si fa della vicenda in Ucraina dovrebbe tenere conto di diverse varianti, il ruolo della NATO e via dicendo. Mi sembra la situazione sia più complessa di come Lei la pone.
M° stimatissimo, l'Ucraina, già territorio zarista, si rese repubblica indipendente nel novembre del 1917 e, pertanto mancò il tempo per essere considerata della Russia sovietica. La Madonna, a Fatima, nominò la sola Russia, quella bolscevica e non quella zarista ché, in tal caso, le attuali repubbliche baltiche, la Finlandia e altri nazioni dovrebbero essere incluse nell'ordine di consacrazione. Per quanto attiene alla NATO, non vedo come tale entità militare debba essere reputata la causa scatenante dell'aggressione russa perché della NATO si parlava, certo ma niene che potese indicarla, de facto, responsabile. La situazone sarà anche complessa ma chiara è la "questione" della consacrazione ché, nelle parole della B. V. Marina si nomina solo "Russia" e non altri. Il Papa - e l'ho scrittoo in un messaggio inviato alla CEI, poteva benissimo diversificare la faccenda: consacrare alla Madonna, il 25 marzo, la Russia e "raccomandare" il 26 marzo l'Ucraina. Ma, siccome è notoria la sua "simpatia" per un "comunismo teologico", va da sé che non se l'è sentita di "colpire" il solo Putin tanto da inframmettere, nell'atto consacratorio non solo l'Ucraina ma "noi stessi e l'umanità". Come suol dirsi: un colpo al cerchio e. ..
Caro professore, io capisco le sue forti riserve sulle azioni della Chiesa moderna. Quello che posso dire è che immagino che il Cuore grande della Vergine Maria supplirà ad eventuali perfezioni di noi umani.
Non ho detto che la NATO sia responsabile di questo conflitto, ho detto che il ruolo di NATO con dietro gli Stati Uniti andrebbe visto anche nella prospettiva di altri paesi e non solo dei loro alleati.
Premetto che dissento dalla posizione del prof. Pranzetti, come egli ben sa, e in questo mi rincuora essere nella buona compagnia di Mons. Schneider, che ha espresso il suo quasi totale compiacimento per questo atto di consacrazione, anche disinnescando certe paranoie tradizionaliste per aspetti secondari della formula che – pur non essendo tipici del gergo tradizionale/tradizionalista e talvolta strizzando l’occhio ai temi cari a questo pontificato – non erano ciò per soltanto ereticali o peggio; ad es. il titolo di “terra del cielo” – che a me, dopo un attimo di sorpresa, è diventato subito chiaro: la santa Vergine quanto di più vicino al cielo la terra abbia mai generato, se così è lecito parlare; quasi donna-angelo di dolcestilnoviana memoria, venuta “da ciel in terra a miracol mostrare“ – titolo in realtà già utilizzato tra gli altri da S. Pier Damiani, come si chiariva sulle pagine di Radio Spada, sito che ha tenuto un approccio molto equilibrato su questo tema.
Fatta la debita premessa, spezzo una lancia a favore della tesi del prof. Pranzetti riportando il commento dell’ottimo P. John Hunwicke dell’ordinariato anglicano – a mio parere, una delle menti più sopraffine del cattolicesimo contemporaneo – che muove dal paragone con l’episodio di Naaman ed Eliseo (che qualche giorno addietro appariva nelle pagine del lezionario romano tradizionale):
* * *
Vecchio e sciocco pignolo che sono, vorrei solo che i Romani Pontefici avessero un po' più l'istinto di fare semplicemente quello che gli viene detto.
Perché non possono semplicemente eseguire ad litteram ciò che, a quanto si dice, la Theotokos ha chiesto a Fatima, e fermarsi lì?
Certo, i loro consiglieri danno consigli e, naturalmente, essi stessi riflettono su tutte le implicazioni ecclesiali e politiche di ciò che intendono fare. Ma...
Si racconta in 2 Re, 5, che Naaman era un uomo dagli istinti liturgico-teologici encomiabilmente ben sviluppati: egli supponeva che Eliseo (Elishah) avrebbe steso la sua mano sulla macchia lebbrosa e invocato il nome di YHWH.
Ehm... No.
Con molta reverenza, Naaman riteneva di poter indicare da sé un paio di fiumi di Damasco ben più degni di essere favoriti da uno spettacolare esercizio del Potere Divino di quanto non lo fosse il Giordano. (Gli rimprovererei soltanto di non aver considerato il Cherwell o lo Stiffkey).
Per quel che ne so, potrebbe anche essersi chiesto se otto immersioni... o quattordici... o ventuno... non sarebbero state ancora più devote e rispettose nei confronti del Dio ebraico di un semplice, burbero, sette.
"Quattordici", avrebbe potuto plausibilmente osservare, "include sette. Quindi in tal caso adempirei comunque il comando”.
Fu solo quando fece semplicemente ciò che la voce profetica gli aveva così banalmente ordinato di fare, senza alcun tentativo di aggiungere sfumature o di migliorarlo, che fu semplicemente guarito.
(traduzione mia – e mi scuso se un po’ si perde l’ottimo humour inglese dell’originale)
Carissimo M°, per quanto replicato circa la NATO: certamente, lei non ha detto essere la responsabile del conflitto, ma citarla quale istituzione di cui sarebbe bene vedere il ruolo nella prospetttiva di altri paesi, oltre che degli alleati, è - mi permetta - nella contingenza dell'aggressione russa, un indiretto addebito di un'indiretta causalità.
Per quanto detto dal gent. mo Schena, non ho parole di ringraziamento per aver spezzato, a mio favore, una - che dico? - lancia, ma un'armerìa. Eh sì, perché l'aspetto centrale dei miei interventi non è la guerra in sé, ma la specificità della Russia, quale UNICO soggetto del messaggio di Fatima.
Re 2, 5 propone, in modo perfetto, un rapporto che può scriversi "Naaman : Papa Francesco = Eliseo : Fatima.
1-Naaman il siro, a cui è promessa la guarigione dopo sette immersioni nel fiume Giordano, preferirebbe le acque dei fiumi siriaci Abana e Farfar/Papa Francesco preferisce allargare la cerchia dei consacrandi.
2-Eliseo impone, invece, il Giordano indicato dal Signore Dio/Fatima nomina ed impone la sola Russia.
3- conclusione: Naaman si piega al volere di Dio e guarisce. Papa Francesco no e la Russia non i convertirà..
Ciò vuol dire che la parola di Dio non può essere interpolata e commista ad altre parole. L'ordine va eseguito.
E questo, ribadisco, è l'aspetto della vicenda - 25 marzo 2022 - che mi interessa.
Penso che la consacrazione sia stato il momento più bello del pontificato di papa Francesco. Come papa Ratzinger, a Francesco non piace il titolo mariano, corredentrice. Tuttavia, ha detto che “non c'è salvezza senza la donna” (1 gennaio 2020) e ha anche detto che Maria è "il ponte tra noi e Dio" (1 gennaio 2021).
Forse è stato certamente uno dei momenti più importanti.
M° carissimo, coerente con quanto scrissi sull'argomento, dico che, anche questa volta si è obbedito agli uomini piuttosto che a Dio. Eh sì, perché l'ordine di consacrare la Russia, dato a Fatima, è erroneamente attribuito all'esclusiva volontà della B. V. Maria, ma che, ad onor del vero, è emanato da Dio, Uno-Trino, affidato e trasmesso da Ella. E non giochiamo a discettare sul significato complesso e complessivo del messaggio se, cioè, in esso ci sia latente o manifesto o tacito un allargamento dei soggetti da consacrare. No! Il Signore Dio non è uso a parlare per ambagi o per perifrasi e se ha fatto il nome della Russia, avrà avuto i suoi motivi. Ma, predicano alcuni: la Russia di Putin non è quella del Soviet. Ingenui: intanto Vladimiro Putin, ex col. KGB, ha il marchio del comunista , poi: ma quello che sta combinando in Ucraina è forse differente dalle gesta infami di Lenin, Stalin, Krusciov, Breznev? Costoro, almeno, esponevano quale giustificante ai loro macelli, l'andare in "soccorso delle nazioni sorelle" minacciate dall'imperialismo. Ma Putin? E così, Papa Francesco s'è inventata un'altra formula consacratoria in cui ha incluso "noi stessi, l'umanità, la Russia e l'Ucraina", convinto (?) di aver obbedito al Signore e di non aver dispiaciuto al Putin. NO! NON E' STATA CONSACRAZIONE!
Caro professore, a me sembra che in questo è forse troppo severo. L’Ucraina quando la richiesta nel 1917 fu fatta era in parte della Russia, inoltre l’interpretazione che si fa della vicenda in Ucraina dovrebbe tenere conto di diverse varianti, il ruolo della NATO e via dicendo. Mi sembra la situazione sia più complessa di come Lei la pone.
M° stimatissimo, l'Ucraina, già territorio zarista, si rese repubblica indipendente nel novembre del 1917 e, pertanto mancò il tempo per essere considerata della Russia sovietica. La Madonna, a Fatima, nominò la sola Russia, quella bolscevica e non quella zarista ché, in tal caso, le attuali repubbliche baltiche, la Finlandia e altri nazioni dovrebbero essere incluse nell'ordine di consacrazione. Per quanto attiene alla NATO, non vedo come tale entità militare debba essere reputata la causa scatenante dell'aggressione russa perché della NATO si parlava, certo ma niene che potese indicarla, de facto, responsabile. La situazone sarà anche complessa ma chiara è la "questione" della consacrazione ché, nelle parole della B. V. Marina si nomina solo "Russia" e non altri. Il Papa - e l'ho scrittoo in un messaggio inviato alla CEI, poteva benissimo diversificare la faccenda: consacrare alla Madonna, il 25 marzo, la Russia e "raccomandare" il 26 marzo l'Ucraina. Ma, siccome è notoria la sua "simpatia" per un "comunismo teologico", va da sé che non se l'è sentita di "colpire" il solo Putin tanto da inframmettere, nell'atto consacratorio non solo l'Ucraina ma "noi stessi e l'umanità". Come suol dirsi: un colpo al cerchio e. ..
Caro professore, io capisco le sue forti riserve sulle azioni della Chiesa moderna. Quello che posso dire è che immagino che il Cuore grande della Vergine Maria supplirà ad eventuali perfezioni di noi umani.
Non ho detto che la NATO sia responsabile di questo conflitto, ho detto che il ruolo di NATO con dietro gli Stati Uniti andrebbe visto anche nella prospettiva di altri paesi e non solo dei loro alleati.
Premetto che dissento dalla posizione del prof. Pranzetti, come egli ben sa, e in questo mi rincuora essere nella buona compagnia di Mons. Schneider, che ha espresso il suo quasi totale compiacimento per questo atto di consacrazione, anche disinnescando certe paranoie tradizionaliste per aspetti secondari della formula che – pur non essendo tipici del gergo tradizionale/tradizionalista e talvolta strizzando l’occhio ai temi cari a questo pontificato – non erano ciò per soltanto ereticali o peggio; ad es. il titolo di “terra del cielo” – che a me, dopo un attimo di sorpresa, è diventato subito chiaro: la santa Vergine quanto di più vicino al cielo la terra abbia mai generato, se così è lecito parlare; quasi donna-angelo di dolcestilnoviana memoria, venuta “da ciel in terra a miracol mostrare“ – titolo in realtà già utilizzato tra gli altri da S. Pier Damiani, come si chiariva sulle pagine di Radio Spada, sito che ha tenuto un approccio molto equilibrato su questo tema.
Fatta la debita premessa, spezzo una lancia a favore della tesi del prof. Pranzetti riportando il commento dell’ottimo P. John Hunwicke dell’ordinariato anglicano – a mio parere, una delle menti più sopraffine del cattolicesimo contemporaneo – che muove dal paragone con l’episodio di Naaman ed Eliseo (che qualche giorno addietro appariva nelle pagine del lezionario romano tradizionale):
* * *
Vecchio e sciocco pignolo che sono, vorrei solo che i Romani Pontefici avessero un po' più l'istinto di fare semplicemente quello che gli viene detto.
Perché non possono semplicemente eseguire ad litteram ciò che, a quanto si dice, la Theotokos ha chiesto a Fatima, e fermarsi lì?
Certo, i loro consiglieri danno consigli e, naturalmente, essi stessi riflettono su tutte le implicazioni ecclesiali e politiche di ciò che intendono fare. Ma...
Si racconta in 2 Re, 5, che Naaman era un uomo dagli istinti liturgico-teologici encomiabilmente ben sviluppati: egli supponeva che Eliseo (Elishah) avrebbe steso la sua mano sulla macchia lebbrosa e invocato il nome di YHWH.
Ehm... No.
Con molta reverenza, Naaman riteneva di poter indicare da sé un paio di fiumi di Damasco ben più degni di essere favoriti da uno spettacolare esercizio del Potere Divino di quanto non lo fosse il Giordano. (Gli rimprovererei soltanto di non aver considerato il Cherwell o lo Stiffkey).
Per quel che ne so, potrebbe anche essersi chiesto se otto immersioni... o quattordici... o ventuno... non sarebbero state ancora più devote e rispettose nei confronti del Dio ebraico di un semplice, burbero, sette.
"Quattordici", avrebbe potuto plausibilmente osservare, "include sette. Quindi in tal caso adempirei comunque il comando”.
Fu solo quando fece semplicemente ciò che la voce profetica gli aveva così banalmente ordinato di fare, senza alcun tentativo di aggiungere sfumature o di migliorarlo, che fu semplicemente guarito.
(traduzione mia – e mi scuso se un po’ si perde l’ottimo humour inglese dell’originale)
Carissimo M°, per quanto replicato circa la NATO: certamente, lei non ha detto essere la responsabile del conflitto, ma citarla quale istituzione di cui sarebbe bene vedere il ruolo nella prospetttiva di altri paesi, oltre che degli alleati, è - mi permetta - nella contingenza dell'aggressione russa, un indiretto addebito di un'indiretta causalità.
Per quanto detto dal gent. mo Schena, non ho parole di ringraziamento per aver spezzato, a mio favore, una - che dico? - lancia, ma un'armerìa. Eh sì, perché l'aspetto centrale dei miei interventi non è la guerra in sé, ma la specificità della Russia, quale UNICO soggetto del messaggio di Fatima.
Re 2, 5 propone, in modo perfetto, un rapporto che può scriversi "Naaman : Papa Francesco = Eliseo : Fatima.
1-Naaman il siro, a cui è promessa la guarigione dopo sette immersioni nel fiume Giordano, preferirebbe le acque dei fiumi siriaci Abana e Farfar/Papa Francesco preferisce allargare la cerchia dei consacrandi.
2-Eliseo impone, invece, il Giordano indicato dal Signore Dio/Fatima nomina ed impone la sola Russia.
3- conclusione: Naaman si piega al volere di Dio e guarisce. Papa Francesco no e la Russia non i convertirà..
Ciò vuol dire che la parola di Dio non può essere interpolata e commista ad altre parole. L'ordine va eseguito.
E questo, ribadisco, è l'aspetto della vicenda - 25 marzo 2022 - che mi interessa.