Per chiosare sull’ultima parte del suo puntuale intervento, poi, va detto che il prof. Orsini ha sbugiardato lo pseudo-moralismo del “non coi miei soldi (pubblici)” offrendosi di partecipare gratuitamente alla trasmissione da cui era stato escluso (tra l’altro col disappunto della conduttrice – lodevole sussulto di chi ha ancora un qualche rispetto della professione del giornalista).
È che viviamo in un sistema che si finge liberale, per poi di fatto censurare.
Meglio allora la buona vecchia censura di un tempo, mai abbastanza lodata dai papi e (mi sento di aggiungere, dato che come sa non sono un “magisterolatra”), quel che più conta, conforme al diritto di natura ed essenziale alla conservazione di ogni società ben formata: se un padre ha diritto di tenere fuori di casa giornaletti pornografici, non ha forse diritto lo Stato di tenere fuori dalla circolazione idee oscene o a vario titolo sovversive? Certo, lo Stato (come anche il pater familias) potrà talvolta sbagliare per eccesso, ma l’abuso non toglie l’uso.
Il dramma di fondo, anche in questa prospettiva, è che all’autorità temporale non si affianca più – tanto nella prassi quanto nella costituzione civili degli stati – un’autorità spirituale e morale diffusamente riconosciuta come tale (come può esserlo, eminentemente e pienamente, la Chiesa Cattolica).
E io non sopporto chi non sopporta la cultura, l'arte, il pensiero, la storia - categorie che, una volta espresse, stanno e volano al di sopra dei fatti contingenti - di un popolo, ché non è detto che le si debba amare ma rispettarle e studiarle sì, perché, come dice la saggezza latina"Fas est et ab hoste doceri" - è lecito imparare anche da un nemico. O bischero, che non sopporti i cori russi! conosci la musica, la letteratura, la pittura, la poesia, la filosofia? Esse sono l'anima del popolo e non la cifra - come scioccamente credi - di Putin.
Non sono sicuro abbia sentito il podcast in cui viene spiegato che la domanda del titolo era ironica proprio per dire il contrario. In tal caso la sua invettiva non è certo rivolta a me.
Stimatissimo M°: non è rivolta a lei. Quanto all'audio, ne ho ascoltato pochi minuti perché, mia sorella - alzheimer - mi ha sommerso di domande, sempre le stesse, tanto da farmi smettere di ascoltare il seguito. Ho pensato trattarsi di un'espressione di questi giorni uscita in forma anonima per cui me la son presa con l'anonimo bischero. Valga, allora, per chi, davvero, non sopporta i cori russi.
Per chiosare sull’ultima parte del suo puntuale intervento, poi, va detto che il prof. Orsini ha sbugiardato lo pseudo-moralismo del “non coi miei soldi (pubblici)” offrendosi di partecipare gratuitamente alla trasmissione da cui era stato escluso (tra l’altro col disappunto della conduttrice – lodevole sussulto di chi ha ancora un qualche rispetto della professione del giornalista).
È che viviamo in un sistema che si finge liberale, per poi di fatto censurare.
Meglio allora la buona vecchia censura di un tempo, mai abbastanza lodata dai papi e (mi sento di aggiungere, dato che come sa non sono un “magisterolatra”), quel che più conta, conforme al diritto di natura ed essenziale alla conservazione di ogni società ben formata: se un padre ha diritto di tenere fuori di casa giornaletti pornografici, non ha forse diritto lo Stato di tenere fuori dalla circolazione idee oscene o a vario titolo sovversive? Certo, lo Stato (come anche il pater familias) potrà talvolta sbagliare per eccesso, ma l’abuso non toglie l’uso.
Il dramma di fondo, anche in questa prospettiva, è che all’autorità temporale non si affianca più – tanto nella prassi quanto nella costituzione civili degli stati – un’autorità spirituale e morale diffusamente riconosciuta come tale (come può esserlo, eminentemente e pienamente, la Chiesa Cattolica).
Io mi domando come si fa a chiamare questa libertà.
E io non sopporto chi non sopporta la cultura, l'arte, il pensiero, la storia - categorie che, una volta espresse, stanno e volano al di sopra dei fatti contingenti - di un popolo, ché non è detto che le si debba amare ma rispettarle e studiarle sì, perché, come dice la saggezza latina"Fas est et ab hoste doceri" - è lecito imparare anche da un nemico. O bischero, che non sopporti i cori russi! conosci la musica, la letteratura, la pittura, la poesia, la filosofia? Esse sono l'anima del popolo e non la cifra - come scioccamente credi - di Putin.
Non sono sicuro abbia sentito il podcast in cui viene spiegato che la domanda del titolo era ironica proprio per dire il contrario. In tal caso la sua invettiva non è certo rivolta a me.
Stimatissimo M°: non è rivolta a lei. Quanto all'audio, ne ho ascoltato pochi minuti perché, mia sorella - alzheimer - mi ha sommerso di domande, sempre le stesse, tanto da farmi smettere di ascoltare il seguito. Ho pensato trattarsi di un'espressione di questi giorni uscita in forma anonima per cui me la son presa con l'anonimo bischero. Valga, allora, per chi, davvero, non sopporta i cori russi.