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Avatar di Carlo Schena

Caro Maestro, cosa ne pensa delle tesi secondo cui il patriarcato di Mosca attuale sia in buona sostanza un figlio del KGB, e lo stesso Kirill un ex-agente tra l’altro in passato impegnato a diffondere la teologia della liberazione in sudamerica? Propaganda anti-russa o può esserci del vero?

https://www.nationalreview.com/2015/04/secret-roots-liberation-theology/?fbclid=IwAR3u80gu4qYnCZvWX7hEsktqz9c5jcutjNlPsEvntcmEZ222Gp0CgGyE2ac&utm_source=pocket_mylist

Venendo ai punti che presenta nel suo podcast:

Maggior fedeltà alla tradizione nella Chiesa Ortodossa?

Liturgicamente, certo. Non c’è partita. Loro hanno per lo più capito che la liturgia non è il giocattolo del Patriarca (…come non lo è del Papa). Ma anche gli orientali, in questo senso, hanno storicamente avuto i loro problemi (si pensi alla vicenda dei vecchi credenti).

Mi è capitata proprio oggi sott’occhio la triste immagine di divine liturgie “cattoliche”, in Italia, con abbondanza di chierichette. Che strazio (e povere ragazze)! E sono ben note le deprecabili latinizzazioni dei riti orientali (ancora più odiose dopo la “riforma” liturgica).

Ma tanti, tantissimi problemi teologici, spesso derivanti da una lettura superficiale e supponente dei dottori d’occidente (Agostino in primis, e in seguito Tommaso) al quale si aggiunge uno spirito polemico che li ha portati sempre più a negare verità prima (almeno in parte) sostenute solo perché Roma le ha affermate (ricordo di aver letto di una svolta anti-immacolista degli scismatici dopo la proclamazione del dogma da parte di Pio IX; probabilmente la questione si lega con la dibattuta questione del peccato originale/dei progenitori).

Politicizzazione della Chiesa Ortodossa? Sicura e connaturale. Però se Atene piange, Sparta non ride: non illudiamoci noi romano-cattolici di essere molto più indipendenti. Se gli ultimi due anni hanno dimostrato qualcosa è proprio la subalternità dell’apparato ecclesiastico al potere.

Personalmente, sulla questione del fascino di tanti tradizionalisti per lo scisma d’Oriente… lo capisco. Questo perché, al netto della questione liturgica, il papato moderno, e non da ieri, diventa sempre più la caricatura di sé stesso. Caricatura che allora può, e a ragione, essere deprecata dagli scismatici. Credo che una buona sintesi di cosa potrebbe metterci sulla buona strada per risolvere i problemi e nostri e loro è quella sintetizzata in quest’articolo: “Agli Ortodossi serve più papismo. Ai Cattolici, meno”.

https://www.crisismagazine.com/2022/the-great-convergence?fbclid=IwAR3VFjmnI6YchhFA9WkoS_Ju78g9v8wKckw5ummCC0zW-RLAq5mpInV9weg&utm_source=pocket_mylist

Rispetto al porsi del mondo tradizionalista sulla questione del conflitto ucraino, il mio timore è che anche in questa occasione questo cada vittima, in qualche modo, di una certa manipolazione e arrivi a forme di parossismo come quella che c’è stata rispetto al COVID e ai suoi vaccini. Andando a fare il gioco di chi lo addita come un pericolo da estirpare.

Per ora, mi paiono ragionevoli le obiezioni di quanti, pur riprovando l’eccesso dell’invasione russa, ricordano le responsabilità del blocco occidentale nella genesi di questa crisi. E mi sono ritrovato in larga parte nell’odierno intervento di mons. Viganò. Ma tutta la retorica del complotto, della guerra come mero strumento per estendere stati di emergenza e portare a nuovi green pass 2.0…

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Avatar di Aurelio Porfiri

La ringrazio per la sua dotta replica. Quando mi riferivo alla fascinazione stavo proprio parlando dell’aspetto liturgico. Purtroppo noi siamo molto, ma molto

indietro.

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